La durabilità effettiva di un manufatto in legno dipende da importanti fattori, come la zona climatica, la sua classe d’uso, la progettazione e la messa in opera a regola d’arte che devono essere tali da impedire fenomeni deleteri e pericolosi come le condense interstiziali.

Il legno infatti non marcisce per umidità, ma per condensa: risulta quindi importante la posa di materiali traspiranti che consentano il passaggio del vapore, scongiurando così il rischio di proliferazione di agenti patogeni quali funghi e muffe, ecco perché un’ottima progettazione e prefabbricazione incide notevolmente sulla vita utile del manufatto.

L’esperienza insegna che edifici di legno anche molto antichi e bene progettati si sono conservati intatti fino a noi con modesti interventi di manutenzione, mentre opere moderne realizzate con altri materiali hanno mostrato durabilità inferiore: questo non vuol dire costruire un’assioma assoluto in dipendenza del materiale utilizzato, ma conferma che la durata di vita è un parametro che può essere correttamente previsto e valutato in sede di progettazione di un edificio.

Nel caso di strutture di legno questa durata può essere valutata nell’ordine di molte decine di anni (e oltre), a condizione che il progetto abbia preso in considerazione anche gli aspetti della durabilità.

Il progetto di una struttura in legno di per sé non è sufficiente, ma deve essere accompagnato anche da una esecuzione accurata dello stesso, e da successivi controlli ed eventuali interventi di manutenzione.

Si afferma che se dopo 3-5 anni in un edificio di legno non si manifestano problemi importanti di durabilità, la durata prevista dell’edificio potrà essere raggiunta senza problemi.